Il panel proposto intende indagare la costruzione di un miracolismo narrativo rinnovato nel cinema e nella letteratura, impostando un dialogo tra parole e fotogrammi, volto a interrogare i confini tra finzione e realtà, estetica e introspezione. Verranno accolti contributi che analizzino le opere di registi e registe, di autori e autrici in grado di sovvertire lo sguardo tradizionale, ridefinendo la soggettività femminile e utilizzando il linguaggio filmico e poetico per creare un’esperienza condivisa, aperta all’intervento dello spettatore e del lettore nella costruzione del significato.
Questo panel si propone, altresì, di riflettere sulle modalità di destrutturazione della narrazione convenzionale: un processo che non solo invita il pubblico e il lettore a partecipare, ma ridefinisce lo spazio di intervento come esperienza immersiva, attivando una consapevolezza narrativa che implica la loro inclusione nella co-creazione del significato.
Dunque, prendendo come esempio il cinema di Paolo Sorrentino e quello di Alice Rohrwacher, tra l’estetica barocca e simbolica del primo, e la ritualizzazione fatta di punti di luce e fumo della seconda, si assiste alla trasformazione della quotidianità in esperienze epifaniche, completamente svincolate da una mitografia canonica, all’insegna di un miracolismo contemporaneo, frutto del dialogo tra l'ordinario e l'eccezionale. Inoltre, autrici come Anne Carson e Clarice Lispector offriranno un’occasione per esaminare come prosa e poesia, nel loro svelamento dell’ordinario, possano consentire di costruire una epifania del quotidiano, in grado di trascendere dal realismo convenzionale.
In tale ottica, si invita, dunque, a discutere come la contaminazione tra generi e linguaggi possa generare una poetica contemporanea, unendo prosa, poesia e cinema in un dialogo capace di trasfigurare la percezione, guidando il pubblico verso una lettura esperienziale, tra introspezione e rivelazione, in cui l’opera diventa evento estetico e atto condiviso.