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Finché c’è conflitto c’è speranza: basta la retrospettiva per far funzionare i team agili?
Lavorare assieme, che si tratti di un team o meno, genera, inevitabilmente, frizioni che vanno gestite. Uno strumento molto valido per farlo è la retrospettiva. Siamo sicuri che sia sufficiente?
Nella retrospettiva la concetrazione è sul processo per abilitare ed attivare un miglioramento continuo del team e delle sue pratiche. Con questo focus il rischio è di evitare che emergano conflitti o, se succede, “tagliare corto” e cercare di arrivare velocemente alla loro risoluzione.
Forse, così facendo, mi sto perdendo qualcosa? Restano questioni in sospeso la lavorano sottotraccia e che ostacolano il team?
Se mi concentro sul contenuto e non sugli aspetti legati alla relazione che quel conflitto sta facendo emergere trascuro degli aspetti che potrebbero ripresentarsi amplificati in futuro.
Il conflitto può, invece, essere una preziosa opportunità di crescita, e non la minaccia alla serenità che si tende a pensare.
Cambiare la percezione che abbiamo del conflitto può metterci di fronte ad occasioni di apprendimento, su di se e sulle dinamiche del team, che possono significativamente contribuire al miglioramento continuo.
Saper sostare nel conflitto, e non evitarlo, ci può insegnare a non farlo degenerare, riconoscendo e bloccando l’escalation, questa si da evitare.
Cosa fa del conflitto una risorsa, come lo faccio emergere e come lo contengo sono alcuni aspetti scopriremo assieme.

Emanuele Moscato
VARIACTION - change consulting & grounding Founder
Milan, Italy
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